Targhe auto italiane: storia e curiosità

Pur non essendo uno dei componenti di un veicolo in senso stretto, la targa automobilistica è una parte indispensabile di esso, senza la quale non è possibile effettuare la circolazione su strade pubbliche.
La storia che sta dietro alle targhe auto è molto interessante, eppure non tutti la conoscono.
Vediamo, dunque, alcuni aspetti.

Quando sono nate le targhe auto?

In Germania, quando i veicoli a motore iniziarono a circolare su strada, le targhe automobilistiche ancora non esistevano.
Infatti, le prime targhe nacquero ufficialmente nel 1893 in Francia: in risposta al numero sempre più crescente di vetture in circolazione, divenne necessario creare un metodo per distinguerle e di conseguenza catalogarle.
In questo modo, ogni auto sarebbe stata obbligata a circolare su strada con una targa dipinta a mano, fissata sulla parte posteriore del veicolo.
Nel nostro Paese, invece, le prime targhe risalgono all’ormai lontano 1897.
Nel 1901, venne deciso che i proprietari delle vetture avrebbero dovuto realizzare le targhe in maniera fissa a proprie spese. Questa volta però esse dovevano essere di metallo ed indicare nome della Provincia e numero di licenza.
Durante il periodo fascista, Mussolini cambiò l’impostazione delle targhe: quelle nuove erano composte da una sigla di due lettere (rappresentanti la Provincia) e a seguire un numero da 1 a 999.999.
Tale sistema venne tuttavia abbandonato alla fine degli anni ’90, in quanto, per motivi di spazio e leggibilità, i caratteri da usare erano limitati a sette e dunque l’uso dei numeri progressivi sarebbe potuto arrivare solo fino a 9.999.999 targhe.
Nel 1998, è stato, dunque, stabilito che le targhe dovessero riportare due fasce blu ai lati: in quella di sinistra sono contenute le 12 stelle degli Stati fondatori dell’Unione Europea.
Le targhe italiane sono contraddistinte dalla lettura “I” in bianco, mentre nella fascia blu di destra, se il proprietario è interessato a farlo, è possibile inserire l’anno di prima immatricolazione e la sigla della Provincia.

Come sono oggi le targhe in Italia?

Nel Bel paese, le targhe odierne sono composte da 4 lettere, due alla destra e due alla sinistra dei 3 numeri posizionati al centro.
La prima targa di questo tipo è stata dunque AA000AA.
Forse in molti avranno notato che nel sistema italiano di numerazione delle targhe auto non sono presenti tutte le lettere dell’alfabeto.
Infatti, per evitare confusione nella lettura, lettere come  “I”, “Q” ed “O” sono escluse poiché confondibili con i numeri “1” e “0”.
Inoltre, non viene utilizzata la combinazione di lettere “EE” per non creare confusione con le targhe dedicate agli “Escursionisti Esteri”.

Curiosità   

In base all’attuale sistema di numerazione, dunque, la prima targa assegnata negli anni ’90 è stata quella con la lettera A (come detto AA000AA).
Ovviamente, il passaggio tra una lettera e l’altra dipende dal numero di auto annue immatricolate, ma mediamente occorrono all’incirca 4 o 5 anni.
Con l’inizio del 2020, la prima lettera delle targhe è passata dalla F alla G.
Con questo sistema sarebbe possibile immatricolare più di 130.000.000 auto, ma una volta raggiunto tale numero di combinazioni sarà necessario trovare un metodo alternativo per la numerazione delle targhe dei veicoli.