Uno degli inganni più utilizzati in Italia, in ambito stradale, è sicuramente la “truffa dello specchietto”, impiegata per aggirare solitamente gli automobilisti meno esperti. Nonostante se ne senta parlare spesso, anche gli automobilisti più navigati possono cadere nel tranello, essendo un vero e proprio furto che coinvolge migliaia di vittime ogni anno.
Nel tempo, per fortuna, tale truffa è diventata così nota che molti automobilisti hanno imparato a riconoscerla o almeno cercare di difendersi. In questo articolo andiamo a vedere come viene messa in atto e come ci si può difendere nel caso in cui dovessimo essere bersaglio dei malviventi.
Le vittime preferite dei truffatori sono spesso i spesso giovani, neopatentati inesperti, gli anziani e le donne; la Corte di Cassazione ha stabilito che la “truffa dello specchietto” è un reato penale che può comportare conseguenti implicazioni legali, inoltre la recente sentenza n. 12801/2021 ha stabilito che se la vittima dell’inganno in questione è debole e remissiva per via del sesso e/o dell’età, il reato si aggrava.
Ma in cosa consiste tale truffa?
La truffa dello specchietto è una pratica semplice, ma micidiale.
Il suo nome deriva dal fatto che il truffatore, solitamente, finge che lo specchietto della propria auto sia stato danneggiato dal veicolo in marcia della vittima, in modo da pretendere un rimborso (ovviamente in contanti) per il danno subìto.
Il modus operandi impiegato dal truffatore è consolidato, una messinscena perfetta che viene ripetuta di volta in volta. Vediamo nella pratica come viene messa in atto:
Il truffatore, molte volte accompagnato da un complice, si trova a bordo della sua auto ferma a bordo strada, spesso in doppia fila. Al passaggio di una vettura al fianco della sua, lancia un oggetto contro l’auto della vittima per generare un rumore che dia l’idea di un urto.
Spaventata dal rumore, la vittima della truffa dello specchietto scende (o almeno così dovrebbe succedere) dalla propria auto per constatare il danno procurato. Nella realtà dei fatti, l’auto del truffatore ha davvero un danno sullo specchietto, ma non certamente procurato dalla vittima.
A questo punto, il malvivente, con tono spesso non cortese o incalzato dal complice, cerca di convincere che il danno subito sia stato proprio causato dall’altro veicolo e minaccia di effettuare denuncia presso l’assicurazione.
Il truffatore tenta di convincere la vittima che procedere con la constatazione amichevole non è la strada più conveniente, per nessuno dei due: bisognerebbe infatti aprire una pratica, contattare le assicurazioni e andare incontro al rischio di innalzare il premio assicurativo dell’auto della vittima (colpevole di aver urtato e rotto lo specchietto). Subito dopo, in maniera fintamente comprensiva, il truffatore propone un accordo economico in contanti, volendo risolvere la questione in maniera rapida e senza complicati passaggi burocratici.
Purtroppo, la truffa va spesso a buon fine. I malviventi infatti fanno leva sull’ansia e sull’agitazione della vittima, incalzandola in due, anche con toni poco gradevoli e scocciati, facendole credere di essere pienamente nel torto e di dover provvedere ad un risarcimento.
Un altro scenario ideale per la truffa dello specchietto sono le strade strette in cui c’è poco spazio per due vetture. In questo caso l’auto dei truffatori quando vede avvicinarsi una vettura in senso di marcia opposto rallenta, procedendo lentamente e quando si trova in prossimità dell’auto della vittima colpisce con la mano la carrozzeria provocando un rumore che può ricordare effettivamente l’urto con lo specchietto.
Cosa fare se si è incappati nella truffa
Nel caso in cui ci si accorga di essere vittime della truffa dello specchietto, una soluzione potrebbe essere quella di dire (fintamente) che l’auto che state guidando non è la vostra e che proverete a contattare il proprietario. Fingendo una telefonata, molto probabilmente, il truffatore abbondonerà le sue intenzioni per evitare che intervenga una terza persona, che potrebbe accorgersi dell’inganno e scoprire i loro veri intenti. Se invece, presi dall’agitazione o dalla paura, acconsentite alle richieste dei truffatori dandogli soldi in contanti, la cosa da fare è contattare le forze dell’ordine e sporgere denuncia in forma orale o per iscritto.
Consigli per evitare o difendersi dalla truffa
L’aspetto fondamentale per affrontare tali situazioni è quello di rimanere vigili sulla strada e non farsi abbindolare da comportamenti sospetti degli altri automobilisti. Trattandosi di un reato, il modo più immediato ed efficace per difendersi è sicuramente quello di pretendere la compilazione della constatazione amichevole (Modulo CAI/CID) come di prassi nel caso di un incidente stradale.
In questo caso, è molto probabile che il truffatore preferisca lasciare perdere e terminare la truffa senza successo. Se ciò però non avviene, l’alternativa è quella di contattare le forze dell’ordine per chiedere di giungere sul luogo della vicenda.
In caso di incedente stradale, reale o procurato da un truffatore, è sempre meglio avvisare le autorità di competenza e assicurarsi di avere le informazioni necessarie sulle persone coinvolte e sugli eventuali testimoni presenti sul fatto. Un altro consiglio sempre utile è quello di abituarsi a non transitare troppo vicino alla auto in sosta o che procedono con una marcia lenta.
La truffa dello specchietto è l’unica truffa stradale?
Oltre al famoso inganno dello specchietto, ci sono diverse truffe che possono accadere su strada:
- Furto in auto in sosta: i malvivente possono sfruttare l’assenza dell’automobilista per rubare oggetti di valore lasciati all’interno dell’auto. E’ perciò raccomandato di non lasciare mai incustoditi oggetti di valore in vista.
- Falsi incidenti: similmente alla truffa dello specchietto, alcuni truffatori possono provocare un finto incidente stradale per ottenere un risarcimento economico. Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di non accettare mai la responsabilità dell’incidente senza essere sicuri di averlo generato.
- Truffe ai pedoni: i truffatori possono fingere di essere in difficoltà chiedendo soldi ai pedoni per esempio per prendere un biglietto del bus o un taxi.
- Truffe alla pompa di benzina: distraendo il conducente di una vettura mentre sta effettuando rifornimento, i truffatori hanno intenzione di rubare gli oggetti lasciati incustoditi nell’auto.
- Furti alle auto ferme ai semafori: potrebbe accadere che quando un’auto è ferma si avvicini una persona, fingendo di chiedere informazioni stradali. Mentre il conducente è distrattamente intento a rispondere alla persona, un complice apre la portiera del passeggero, rubando eventuali borsette, zaini o porta pc presenti sul sedile.