Formula 1, non è solo spettacolo

Adrenalina e sviluppo tecnologico vanno a braccetto con lo spettacolo che va in scena nei più bei circuiti del mondo.

Alain Prost, Ayrton Senna, Michael Schumacher, Niki Lauda. Anche per chi non segue la Formula 1, questi nomi risultano famosi.

Ma perché vi stiamo nominando i piloti più vincenti nella storia del motorsport? Per quanto ci piaccia parlare delle glorie passate e presenti di questi campioni al volante, oggi vogliamo parlarvi di tecnologia, sicurezza e aereodinamica.

Che ci crediate o no, lo sviluppo e la scienza utilizzati  nel Circus della Formula 1 vengono sfruttati ogni giorno quando siamo al volante per andare al lavoro, quando siamo in aereo per un viaggio o molto più semplicemente sulla bici che utilizziamo per praticare sport.

Dal 2014 infatti i classici motori V8 aspirati, utilizzati per le gare, sono stati sostituiti dal motore più efficiente al mondo: V6 Turbo-ibrido. Un gioiellino che produce il 20% di potenza in più e il 26% in meno di emissioni di CO2.  Parliamo quindi di “efficienza termica”, una tecnologia che disperde parte dell’energia generata in calore permettendo alla restante percentuale di far effettivamente muovere la vettura.

Dalle classiche palette al volante per il cambio semiautomatico, introdotte in Formula 1 tra gli anni ’80 e i ’90 al KERS (sistema in uso dal 2009 che trasforma in “potenza elettrica” l’energia generata durante la frenata), la Formula 1 non porta solo intrattenimento ed emozioni. Questo sistema innovativo e ad oggi molto diffuso sulle auto ibride che circolano ogni giorno, viene utilizzato anche su mezzi come autobus e camion con l’obiettivo di ridurre le emissioni.

Dietro ad ogni pilota di successo che si rispetti ovviamente c’è un team di tecnici che si occupano dello sviluppo aereodinamico e telaistico, basti parlare di fibra di carbonio per ricondurci ad un materiale che viene usato anche per macchine più comuni come l’amatissima Alfa Romeo Giulia. Per non parlare delle biciclette che sfruttiamo per praticare il nostro sport preferito.

Tralasciando i tecnicismi e parlando di sicurezza, ancora prima che arrivassero sulle nostre auto i classici ABS, ESP, circuiti che interrompono il flusso di carburante durante un incidente o i serbatoi anti schiacciamento, erano tutte tecnologie in dotazione alle auto della Formula 1 e che oggi per legge sono obbligatorie di serie su ogni macchina venduta in Europa.

Da ogni scuderia escono nuove dotazioni e tecnologie sempre più accessibili e innovative. Dalla pista agli ospedali fino addirittura ad arrivare alla grande distribuzione e quindi alla nostra tavola.

Alcuni potrebbero considerare il rapporto tra pilota e ingegnere di pista come quello tra un medico ed il suo paziente, e a tutti gli effetti il sistema dati ideato da McLaren viene utilizzato per il monitoraggio continuo dei pazienti in terapia intensiva. Per non parlare dei sensori che ogni chirurgo può posizionare sui propri gomiti derivati dal mondo F1, in modo da ricevere costanti feedback durante ogni intervento.

Ci credereste che un’analisi dei Pit Stop effettuati dalla Williams nel 2016 è arrivata direttamente su un tavolo operatorio? Ebbene sì, un’equipe dell’Ospedale Universitario del Galles dopo un’attenta analisi dei dati è riuscita a migliorare la coordinazione fra medici, infermieri e anestesisti.

Guardare sempre in avanti

Il progresso tecnologico per la Formula 1 è una costante.

Ogni team, ogni pilota punta al miglioramento e al raggiungimento del tempo più veloce in pista e in gara. Ed è grazie a questa corsa alle armi, grazie a questo sorprendente e mai noioso sport che le innovazioni nate sono fondamentali anche per noi. Per un miglioramento della qualità della vita, guardando al futuro con un occhio di riguardo per l’ambiente e la sostenibilità facendo il possibile per contrastare il cambiamento climatico.

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