L’acquisto di un’automobile a rate è una pratica molto diffusa e permette di mettere le mani su un mezzo di trasporto anche non si è acquistato ancora del tutto. Se da un lato il finanziamento risolve alcuni problemi come la liquidità e disponibilità di denaro, dall’altro fa nascere alcuni dubbi e preoccupazioni. In particolare l’annosa domanda: cosa succede se salto il pagamento di una rata? In questo articolo ti spieghiamo in quali frangenti può accedere questa evenienza, quali sono le conseguenze (come la revoca del contratto, il pignoramento dei beni) e soprattutto come risolverle.
Mancato pagamento e ritardo: la differenza
Quando si effettua un finanziamento per l’acquisto di un’automobile, può capitare di saltare il pagamento di una rata. Può essere una semplice dimenticanza, oppure questo può avvenire a causa di indisponibilità economica, problemi personali o cause di forza maggiore.
Innanzitutto è bene sapere che la disciplina dei finanziamenti e quindi il rapporto tra creditore e debitore è disciplinato da:
- legge nazionale;
- singolo contratto della banca o ente finanziario.
Solitamente le sanzioni previste dalla banca o dall’ente finanziatore sono più dure ed esose rispetto a quelle previste dalla legge.
La legge prevede che se i pagamenti delle singole rate sono effettuati entro 30 giorni dalla scadenza, sono considerati pagati con regolarità. Oltre tale limite, potrebbero essere applicate sanzioni, more o provvedimenti più duri che vedremo nei prossimi paragrafi.
Pagamento non effettuato: cosa dice la Legge..
Come abbiamo appena visto, se effettui i pagamenti delle rate entro 30 giorni dalla data di scadenza prevista, non subirai alcuna conseguenza legale o economica.
Se invece il ritardo è superiore ai 30 giorni ma non raggiunge i 180 giorni, non c’è nessuna conseguenza a patto che il ritardo in questione non venga ripetuto per più di 6 volte in tutto il tempo del contratto. Al settimo pagamento in ritardo (compreso tra i 30 e 180 giorni) la banca o società potrà applicare sanzioni severe.
Se infatti il ritardo del pagamento è superiore ai 180 giorni, scatta la situazione di inadempimento. In questo caso la società può revocare unilateralmente il contratto e quindi il prestito. Sarai quindi obbligato a restituire le rate del prestito in un’unica soluzione. Se il pagamento unico non viene assolto, la società può richiedere il decreto ingiuntivo al Tribunale che sarà presentato al debitore. Se egli non paga entro 40 giorni o presenta ricorso, scatterà il pignoramento dei beni.
..e cosa dice il tuo contratto
Le disposizioni della legge sono attuate a tutela dei consumatori nei confronti delle società che concedono il prestito. Queste società sono però libere di indicare le loro condizioni di pagamento, ritardi e inadempienze che devono essere obbligatoriamente inserite nel contratto stipulato e firmato da entrambe le parti.
La società può ad esempio richiedere un interesse di mora aggiuntivo a quello del prestito per ogni giorno di ritardo nel pagamento. E può stabilire limiti e caratteristiche delle inadempienze e della rescissione del contratto.
Il nostro consiglio è quindi quello di leggere con attenzione il tuo contratto prima di firmarlo e verificare il paragrafo relativo ai pagamenti in ritardo o mancati. Solo in questo modo potrai tutelarti nel migliore dei modi possibili.
Attenzione al registro dei cattivi pagatori
Se da un lato il mancato pagamento di una rata è un problema risolvibile con l’aggiunta di piccola mora (a seconda dei casi), devi prestare attenzione ad un’eventualità che potrebbe compromettere i tuoi finanziamenti futuri.
Se il finanziamento viene revocato a causa di un inadempimento, il debitore potrebbe essere segnalato alla Centrale Rischi Interbancaria della Banca di I’Italia. La persona sarà quindi inserita nella lista dei “cattivi pagatori” consultabile da tutti i sistemi di informazioni creditizie dei vari istituti di credito o società finanziarie.