Constatazione amichevole: cosa fare

Ogni anno si registrano in Italia centinaia di incidenti stradali, dai contatti più lievi alle gravi tragedie. Oggi andremo a vedere cosa fare e cosa non fare in riferimento ai sinistri più lievi. Anche se si tratta di un sinistro di minima gravità, l’evento causa stress e tensione sia per chi lo subisce sia per chi lo provoca. Perciò è fondamentale sapere cosa fare, per non incorrere in errori, alle volte dettati anche dalla poca lucidità o dallo spavento.

Ognuno di noi ha sentito parlare di constatazione amichevole (nota anche come CAI o CID), ma in caso di evenienza sapremmo esattamente cosa fare? Spesso infatti accade che le persone si trovino a confrontarsi con la compilazione della constatazione amichevole solo nel momento del bisogno, ovvero quando si resta coinvolti in un incidente stradale. In questo sfortunato caso, oltre a trovarci davanti ad un documento col quale non abbiamo familiarità, potremmo essere poco lucidi, agitati anche se l’incidente che abbiamo fatto è di lieve entità, e potremmo così commettere alcuni errori di compilazione dei quali pentirci in seguito.

Innanzitutto occorre precisare che si tratta di un accordo tra le parti coinvolte, compilato in diretta nel luogo stesso dell’incidente. Attenzione, il modulo deve essere quello corretto: è un foglio di colore blu riconosciuto con la sigla CAI (Constatazione Amichevole Incidente) oppure CID (Convenzione Indennizzo Diretto).

Cosa fare:

Mantenere la calma. Farsi trovare preparati e pronti ad un confronto con l’automobilista coinvolto e ricostruire con precisione le dinamiche dell’accaduto.

Compilare il documento è tutto sommato qualcosa di abbastanza immediato ed intuitivo. La prima parte prevede l’inserimento di dati personali, le generalità del guidatore, del veicolo e della situazione verificatasi. Le voci dunque sono: data e luogo del sinistro, numero degli eventuali feriti, entità dei danni materiali ai mezzi coinvolti, testimoni utili a ricostruire la scena. Si prosegue poi con una decina di dati relativi a ciascun veicolo: targhe, compagnia assicurativa etc. Nota: questa procedura non vale se ad essere coinvolti sono dei ciclomotori.

Un’altra cosa da segnare è il coinvolgimento o meno delle autorità nel corso dell’incidente. In genere il CID è un metodo per evitare situazioni del genere, ma ovviamente tutto dipende dalla gravità del sinistro (se ad esempio è stato necessario l’intervento di una o più pattuglie per bloccare a strada). Ciascun conducente, inoltre, deve riportare i dati di riconoscimento di eventuali testimoni e/o feriti, e del proprietario del veicolo, solo se diverso dal contraente/assicurato.

Firmare il foglio! A suggellare il tutto una cosa che non dovete dimenticare nella stesura del CID è di apporre le rispettive firme! In tal senso però state sempre attenti a quello che firmate: rileggete con attenzione e verificate che il documento sia quello ufficiale.

Ecco fatto. Ma a cosa serve fare una constatazione amichevole?

Il foglio blu, poi, prevede l’impegno da parte di ambo le parti a liquidare i danni in un tempo prestabilito, minore rispetto a quello che si dovrebbe aspettare senza CID. Quest’ultimo infatti è una “Convenzione” alla quale aderiscono ormai buona parte delle Assicurazioni, che fa sì che i danni a cose vengano saldati entro 30 giorni dall’accaduto e mentre i danni alle persone non oltre i 45 giorni. Senza la constatazione amichevole, occorrerebbero 60 giorni per appianare la situazione per i danni alle cose e 90 giorni per le lesioni a persone.

E se invece non ci fosse un accordo tra le parti? E’ comunque buona norma compilare lo stesso il foglio blu ma invece di constatazione amichevole risulterà una denuncia di sinistro, sulla quale sia andranno a fare accertamenti.