Quasi tutti noi, ogni giorno ci mettiamo in strada. Vuoi per andare al lavoro, all’università, per fare un viaggio o compiere commissioni. Per le strade incrociamo centinaia di automobilisti come noi. Dietro il volante però, ci sono le più svariate personalità. L’idea è che ognuno di noi ha un atteggiamento diverso quando si trova alla guida: c’è chi riesce meglio a sopportare lo stress generato dal traffico e chi preferisce viaggiare in tutta tranquillità, chi preferisce seguire meticolosamente la tabella di marcia e chi invece non perde occasione per fare qualche deviazione fuori programma. Insomma anche nel campo automobilistico ognuno ha il suo “carattere alla guida”.
Noi de Il Valutatore compriamo auto usate da 12 anni e abbiamo visto da vicino innumerevoli automobilisti. Perciò in questo articolo abbiamo provato a classificare le varie personalità in diverse categorie.
E tu, con quale delle tipologie presentate ti identifichi maggiormente?
L’anarchico
Per l’automobilista anarchico le regole imposte dal Codice della Strada sono solo un dettaglio insignificante, un optional riservato agli “sfigati” di turno. Cinture di sicurezza, frecce, stop, limiti di velocità sono stupidaggini. Per lui non c’è cartello che possa avere un briciolo di autorità, tantomeno gli uomini in divisa con paletta alzata.
Segni distintivi: è la posizione di guida, deve essere il più “sbragata” possibile con il braccio appoggiato perennemente sullo sportello o abbracciato al sedile del passeggero.
L’influencer
Una delle figure nate con il boom dei social network è, appunto, il social driver. Spesso si tratta di un automobilista giovane, nativo digitale. Essere perennemente collegato per lui è la priorità, anche quando guida: deve trafficare con il telefono, twittare, postare su Instagram il suo selfie alla guida, rispondere si messaggi su Whatsapp.
Segni distintivi: di notte è più semplice distinguerlo, a causa di una strana luminescenza bianca che contorna il suo viso durante la guida.
Il Lewis Hamilton
Si sente un pilota mancato. Per lui ogni curva è da impostare correttamente e le traiettorie devono essere studiate nei minimi dettagli. Nessuna sbavatura è concessa, dopo ogni curva è sempre pronto per la staccata in rettilineo, pena la perdita di centesimi, secondi preziosi sul tempo casa-lavoro, lavoro-bar per l’aperitivo. E’ più forte di lui, nel suo DNA. La linea dello stop del semaforo per lui è la griglia di partenza di un Gran Premio e non vede l’ora di ingaggiare garini con gli altri automobilisti.
Segni distintivi: visita più spesso il benzinaio di sua madre.
L’ansioso
L’ansioso è quello che ha sempre entrambe le mani strette sul volante e quando le toglie lascia l’alone del sudore. Non si fida né dei cartelli né del navigatore. Tutte le volte che deve sorpassare, ci pensa una due tre volte: “vado, no non vado, ci sto, ma forse no”; e alla fine non sorpassa mai. L’automobilista ansioso inchioda sempre: “la macchina laggiù in fondo ha frenato” e inchioda; “oddio un autovelox” e inchioda; “questa è l’uscita” e inchioda; “siamo arrivati” e inchioda.
Segni distintivi: luci stop che si attivano ogni 10 secondi.
Il monomarcia
Quando si prende la patente una delle prime cose che insegnano è che le auto sono dotate di un cambio e di un certo numero di marce. Teoricamente un concetto molto semplice, ma non per l’automobilista monomarcia. Parte al semaforo esclusivamente sfrizionando, lasciando una scia di bruciato per almeno 300 metri. Non si è ancora capito se sia estremamente affezionato alla prima e alla seconda, se abbia paura di raggiungere velocità incontrollabili o se semplicemente si dimentichi dell’esistenza delle altre marce.
Segni distintivi: la vita del motore è irrimediabilmente segnata.
Il Cristoforo Colombo
Proprio come Colombo, molti automobilisti non sempre raggiungono la destinazione prefissata. Questa tipologia di automobilisti racchiude tutti coloro che non hanno un senso dell’orientamento innato e si sentono persi quando escono dal loro quartiere. Mix fatale che non auguriamo a nessuno: avere a bordo un Cristoforo Colombo e un Ansioso in contemporanea.
Segni distintivi: occhi confusi e incollati al parabrezza per cercare di leggere i cartelli o i nomi delle vie.
L’uomo clacson
Esiste una tipologia di automobilista per il quale il clacson è una naturale estensione del corpo, come le dita delle mani. E’ una parte integrante del suo essere ed in quanto tale deve essere utilizzata non appena se ne presenti l’occasione.
Segni distintivi: il suo tempo di reazione da quando il semaforo diventa verde a quando si sente il suono del suo clacson è da Guinness World Record.