Per gli oltre 30 milioni di italiani che ogni anno si mettono al volante, il 2017 potrebbe essere un anno di grandi cambiamenti. Fra quelle certe e quelle possibili, si contano almeno tre importanti modifiche a regole fondamentali che eravamo abituati a seguire, e che ora sono cambiate. Vediamo pertanto quali sono state le modifiche al nuovo codice della strada, entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2017.
Un’integrazione all’articolo 172 del Codice della Strada prevede l’obbligo per i bambini alti fino a 125cm di essere assicurati al sedile con appositi supporti; i seggiolini appunto. Questi non dovranno essere solo montati ma dovranno essere omologati a seconda del peso e della statura del bambino secondo quanto previsto dalle normative ministeriali. Novità anche per il trasporto di bambini più bassi di 125 cm, che secondo la normativa R44/04 potranno viaggiare solo su seggiolini dotati di un supporto alla schiena. Su tutti i seggiolini per bimbi di altezza compresa fra il metro e il metro e mezzo, invece, non sarà più obbligatorio utilizzare il supporto ISOFIX.
Salate le multe per chi non rispetterà l’obbligo: la contravvenzione oscillerà fra gli 80 e i 323€, e nei casi più gravi come quelli di recidiva si potrà incorrere alla sospensione della patente da un minimo di 15 giorni a un massimo di 2 mesi.
Oggetto di tanti dibattiti sui giornali, in televisione e in parlamento, finalmente vede la luce anche la normativa che aumenta le pene per chi utilizza smartphone e telefoni cellulari al volante.
Il dato di 3 italiani su 4 che usano il cellulare alla guida è già di per sé allarmante, soprattutto se confrontato con l’alto numero di morti causati da un tale utilizzo sconsiderato degli smartphone. L’attuale normativa prevede la decurtazione di 5 punti dalla patente per chi usa il cellulare mentre guida accompagnata da una multa di 161€, che con le nuove normative potrà lievitare fino a 646€. In caso di incidente, sarà contemplato anche il sequestro dello smartphone.
Il 2017 potrebbe infine essere l’anno di svolta per l’introduzione della scatola nera. Questo dispositivo, un può come accade per gli aerei, raccoglierebbe informazioni durante la guida, al fine di segnalarle alle autorità competenti in caso di incidenti o sinistri. Il dibattito sull’approvazione di un tale dispositivo è ancora molto acceso, in quanto se da un lato viene considerato di innegabile supporto alla protezione degli automobilisti e alla prevenzione di incidenti, dall’altro associazioni di categoria come il Codacons storcono il naso. Infatti, almeno finché non verrà testata su strada non c’è certezza sull’effettiva utilità che la scatola nera potrebbe fornire in termini di riduzione dei rischi, mentre d’altro canto costituirà sicuramente un’ulteriore accisa sulle già ingenti spese che gli automobilisti italiani devono affrontare. C’è in fine il problema della privacy: ad oggi, nessuno si è espresso su quali saranno gli effettivi dati raccolti, con quale frequenza avverranno le campionature e, soprattutto, chi avrà la possibilità di entrarne in possesso.
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