Le vacanze sono quasi per tutti terminate ma la stagione permette ancora qualche weekend fuoriporta. Quale occasione migliore per trascorrere un po’ di tempo in famiglia che, almeno per il 40% dei casi, in Italia si compone anche di un cane o un gatto? Complici le sempre più numerose strutture turistiche e recettive che accettano animali (alcune addirittura studiate appositamente per loro), capita sempre più spesso di viaggiare insieme ai nostri fedeli amici.
Come è ovvio il trasporto di animali in auto è regolamentato dal Codice della Strada e il mancato rispetto delle regole può portare a una multa che va da 85 a 338 €, con la decurtazione di 1 punto sulla patente di guida. L’articolo 169 (che disciplina anche il trasporto di persone e oggetti sui veicoli a motore) prescrive di evitare tutte quelle condizioni che possano costituire pericolo o impedimento per il conducente.
Vediamo ora nel dettaglio quali sono le modalità più corrette per portare con noi i nostri animali da compagnia.
Il gatto dovrebbe viaggiare in auto esclusivamente all’interno di un trasportino. Esso dovrebbe essere di una misura né eccessivamente grande, in quanto l’animale potrebbe muoversi continuamente al suo interno rischiando di ferirsi, né eccessivamente piccola di modo che gli sia consentita una minima possibilità di movimento. Dovremmo preferire ai modelli in ferro, proprio per limitare le probabilità di ferimento, quelli in plastica, sempre dotati di sbarre o fori che consentano un’ottima circolazione dell’aria.
Per quanto riguarda il cane, invece, esso può essere trasportato in diversi modi.
Il primo è all’interno di una gabbia o un trasportino. Tale soluzione necessita, ovviamente, che il cane sia già abituato a rimanere chiuso in una struttura di questo tipo. L’unico modo perché ciò possa avvenire è gradualmente, quindi abituandolo piano piano fino a che non venga percepito come un luogo dove può rilassarsi e riposarsi tranquillamente. Anche in questo caso dovrà essere della giusta misura, in modo tale che l’animale possa stare sulle zampe e che sia protetto in caso di urto, senza che possa essere un pericolo per il cane o per i passeggeri dell’auto.
La seconda soluzione è la rete divisoria. Molto comoda e sicura, è però fondamentale che l’auto sia della forma giusta, di tipo familiare o suv. Montarla è generalmente molto semplice in quanto regolabile in larghezza e altezza, quindi universale. Ricordiamo che non tutti i divisori sono autorizzati dalla Motorizzazione, quindi prima di gettare soldi inutilmente, occorre controllare che quello che ci accingiamo a comprare sia omologato.
L’ultimo metodo è la cintura di sicurezza per pettorina. Una soluzione molto semplice, alternativa alla rete o al trasportino. Si tratta di una cintura che si aggancia alla pettorina del cane e si collega all’attacco classico della cintura di sicurezza. In questo modo l’animale potrà muoversi liberamente nella parte posteriore dell’abitacolo della nostra auto senza poter raggiungere quella anteriore e distrarre il conducente. Questo presidio è in grado di proteggere il cane in caso di una brusca frenata o un incidente. In abbinamento è consigliabile acquistare anche un coprisedile al fine di tenere puliti i nostri sedili posteriori dai peli e dallo sporco.
Per viaggiare ovunque tranquilli e senza sorprese dobbiamo ricordare di portare sempre con noi i documenti e in particolare, il libretto delle vaccinazioni. In caso di viaggio all’estero occorre anche il Passaporto per animali da compagnia, rilasciato dall’ASL.
Gli animali affrontano meglio un viaggio a stomaco vuoto, inoltre dobbiamo prevedere delle soste durante il tragitto per farli sgranchire e abbeverare, dobbiamo avere l’accortezza di non usare l’aria condizionata ma garantire un ricambio d’aria fresca abbassando leggermente i finestrini (nel caso del cane è assolutamente sconsigliato farlo affacciare durante il viaggio).
Infine un’ultima cosa che ci sentiamo di rimarcare con forza: non bisogna mai lasciare gli animali chiusi in auto sotto al sole! Oltre a provocare loro terribili sofferenze (e in alcuni casi la morte) si rischia (giustamente!) una condanna penale come da art. 727 C.P.
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