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Attestato di rischio digitale dinamico: dal 1° giugno 2019 si cambia

L’attestato di rischio digitale è diventato dinamico. Se nel 2015 c’è stata una prima rivoluzione che ha visto l’abbandono del formato cartaceo per inserirsi nel mondo digitale, ora l’attestato di rischio è diventato anche dinamico al fine di monitorare costantemente il numero di sinistri effettuati in un determinato periodo di tempo. Si tratta di una vera e propria innovazione e queste modifiche introdotte dall’IVASS vanno a cambiare il regolamento che stabilisce il contenuto dell’attestato di rischio. Quindi ci sono delle nuove regole e il modo in cui viene elaborato questo attestato cambia notevolmente da ieri a oggi. Questa per gli assicuratori è un’ottima notizia in quanto l’attestato di rischio digitale dinamico fa sì che le frodi assicurative siano ridotte praticamente a zero, o almeno si spera. Ma cerchiamo di capire bene cos’è l’attestato di rischio digitale dinamico, cosa cambia dal 1° giugno e cosa troveremo all’interno.

Attestato di rischio dinamico: le modifiche dell’Ivass, il calcolo e i fattori

Questo nuovo attestato di rischio digitale è una rivoluzione proprio perché nel suo essere dinamico permette di includere al suo interno anche tutti quei quegli incidenti considerati come sinistri tardivi, ossia quelli che vengono pagati dalla compagnia assicurativa dopo la scadenza del contratto. Quindi quando l’assicurato si è trasferito magari ad un’altra compagnia assicurativa.  Lo scopo è quindi quello di ottenere una migliore valutazione della sinistrosità delle persone assicurate.

Cos’è l’attestato di rischio digitale dinamico

Ma facciamo un piccolo passo indietro e cerchiamo di capire meglio che cos’è l’attestato di rischio dinamico. Prima di tutto si tratta di un documento che viene stipulato nel momento in cui si fa l’assicurazione su uno specifico veicolo. Per calcolare il preventivo l’assicuratore deve sapere alcuni elementi specifici che riguardano sia il conducente che la macchina che si andrà ad assicurare. Oltre a questo serve però anche l’attestato di rischio che, un tempo cartaceo, oggi è digitale e si chiama proprio attestato di rischio dinamico. Si tratta quindi di un documento al cui interno troveremo  diversi elementi, compresi i sinistri, trasformandolo in un file fondamentale per valutare il premio assicurativo. All’interno troveremo:

  • dati anagrafici del contraente
  • numero dell’ultimo contratto di assicurazione
  • scadenza della polizza
  • tariffa applicata dall’assicurazione
  • dati per identificare il veicolo assicurato
  • classe di merito

Calcolo attestato di rischio dinamico 10 anni: le novità e cosa cambia

Ora che abbiamo capito cos’è l’attestato di rischio dinamico vediamo di approfondire meglio il suo funzionamento e quali sono gli eventuali benefici rispetto a quello cartaceo o semplicemente digitale. Come prima cosa l’attestato di rischio dinamico permette di valutare meglio e con maggior precisione la sinistrosità dell’assicurato. Tutti gli eventuali incidenti saranno infatti monitorati fino agli ultimi 10 anni invece che cinque, tenendo anche conto dei sinistri pagati al termine o dopo la scadenza del contratto. L’attestato di rischio digitale dinamico diventa così un ottimo strumento anti-frode andando invece a premiare tutti gli assicurati onesti. Cosa cambia dal 1° giugno con l’introduzione dell’attestato di rischio digitale dinamico? Prima di tutto la durata, come abbiamo detto, che sarà di 10 anni non sono di cinque. La tabella di sinistrosità verrà quindi estesa, anche se il periodo di validità per l’attribuzione della classe di merito resta ferma a cinque anni. L’IVASS però, con il provvedimento 72 del 2018, ha specificato tutte le modalità di assegnazione della classe di merito in caso di trasferimento di proprietà del veicolo tra persone conviventi, coppie sposate, unite civilmente. In questo caso se c’è il trasferimento di proprietà di un mezzo tra coniugi o persone legate civilmente, l’acquirente mantiene la classe di merito associata al veicolo.

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