Autovelox: quando fare ricorso per una multa ingiusta

autovelox-multe

Quando è possibile fare ricorso e come fare

Non c’è niente di peggio, per un automobilista, che prendere una multa. A volte però succede che ci siano alcuni casi in cui si presentino le condizioni per contestarla. Se avete ricevuto una multa fatta con l’autovelox è molto probabile che vi stiate chiedendo come fare ricorso o farla annullare. Ovviamente bisogna fare attenzione, i motivi per contestare una multa sono pochi ed è necessario evitare di cadere nell’errore di fare una contestazione per poi essere rigettata dal giudice, mossa che vi costerebbe di più della sanzione stessa. Oggi vi spiegheremo quali sono le giuste condizioni per contestare una multa e con quali modalità richiedere l’annullamento.

I motivi di contestazione

Tra i motivi più frequenti per contestare una multa per eccesso di velocità fatta con un autovelox ci sono un cartello nascosto, una mancata taratura del macchinario, la fotografia non corretta o la notifica irregolare.

Se l’autovelox è nascosto, è possibile fare ricorso. Infatti, la segnaletica deve essere leggibile dagli automobilisti. Quindi, il cartello dell’autovelox non deve essere per nessun motivo nascosto. Se questo accade, il conducente non riesce a percepirne la presenza. Molti casi di ricorso fanno riferimento a questo: siepi e alberi ai margini della carreggiata. Ma in questo modo potete ottenere l’annullamento? Non proprio. Infatti, l’articolo 142 del Codice della strada stabilisce che le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità devono essere segnalate e ben visibili, anche ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi. Attenzione però: quando si dice che “le postazioni di controllo devono essere ben visibili”, è in realtà sufficiente che si vedano il box, il palo o il veicolo di servizio su cui è installato. Per rendere visibili box e pali, occorre il segnale col simbolo del corpo di polizia, anche sul veicolo quando non ha livrea e sirene.
Insomma, l’autovelox non deve nascondersi e nemmeno essere in bella mostra, ma essere segnalato a non più di quattro chilometri. Quindi l’importante infatti è che sia stato installato il cartello con l’avviso. Se l’autovelox o il cartello non risulta visibile per i conducenti, il verbale può essere annullato.

La fotografia della multa scattata dall’autovelox non può limitarsi a immortalare la targa dell’auto da multare, ma serve la registrazione fotografica completa dell’infrazione al Codice della strada. Il verbale poi non può essere inviato in semplice fotocopia. In città l’autovelox è ammesso solo dietro presenza della polizia che deve procedere alla contestazione immediata dell’infrazione. Anche la taratura può essere motivo di contestazione. Infatti, ogni autovelox deve essere omologato al primo collaudo e tarato una volta all’anno. La prova della taratura deve essere fornita dall’amministrazione su richiesta del conducente. Se manca il verbale di taratura in copia autentica la contravvenzione è nulla. Il verbale deve anche riportare l’ultima taratura eseguita, in modo da poter controllare il rispetto dei 365 giorni.

Come fare ricorso

Quando fate ricorso dovete inviare alla polizia la comunicazione del vostro nome, cognome e dati relativi alla patente del conducente. Per chi non rispetta questa regole potrebbe esserci una seconda multa fino a mille euro. Se la vostra auto viene utilizzata da più persone della vostra famiglia, dovete comunque inviare una comunicazione per segnalare di non essere in grado di rispondere a quella domanda. Solo in questo modo eviterete di ricevere una seconda contravvenzione.
Dal momento in cui vi viene notificata la multa avrete trenta giorni di tempo per presentare ricorso al giudice di pace del luogo in cui è avvenuta l’infrazione. Il ricorso può anche essere presentato senza avvocato. Se il ricorso viene perso, il giudice confermerà la sanzione ma potrà condannarvi alle spese processuali.
Oppure, potrete fare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica. Per chi non lo sapesse, il  Prefetto è un organo di parte e difficilmente vi darà ragione se le vostre motivazioni non sono evidenti senza richiesta di interpretazione. Il nostro consiglio infatti è di fare ricorso solo per i vizi sui quali si è orma formato un consolidato orientamento in giurisprudenza.
Due parole infine sulle spese: fare ricorso al giudice di pace obbliga al pagamento del contributo unificato mentre quello al Prefetto, da inviare con raccomandata a.r. alla polizia che ha elevato il verbale o direttamente alla Prefettura, è gratis. In entrambi i casi, se il ricorso viene accettato, i soldi vi torneranno indietro.

E se la multa è da pagare

Niente paura. Ricordate sempre che se pagate la multa nei primi cinque giorni avrete uno sconto del 30%. Non sempre fare ricorso conviene, a volte anche pagare subito può essere la soluzione.

In conclusione: fate sempre attenzione se il vostro è un caso da ricorso oppure no. Vi eviterete spese inutili e lungaggini burocratiche!

 

 

 

 

 

 

Ti potrebbe interessare anche: