Il 2021 è stato un anno pessimo per mondo dell’automotive, soprattutto per quando riguarda le immatricolazioni, in tutta Europa. Il mese di ottobre ha riscontrato il peggior dato da inizio anno, precisamente i numeri delle immatricolazioni risultano in negativo per più di un terzo rispetto al dato di ottobre del 2019. Andiamo a vedere i numeri: dato ufficiale rispetto al 2019 è -34,3%, valore peggiore anche rispetto al primo anno di pandemia 2020.
Ottobre è quarto mese di fila con un risultato negativo. Questo andamento è fortemente condizionato dai problemi di approvvigionamento di semiconduttori in tutta l’area, fattore che ha determinato tanti stop produttivi in molti impianti. La pandemia ha colpito più di mezzo mondo, mettendo in ginocchio l’intera economia mondiale, coinvolgendo svariati settori. Sicuramente il settore automotive è stato uno dei più penalizzati, in quanto nel peridio di pandemie le aziende automobilistiche e non, necessitano di una quantità di chip sempre più elevata. Strumenti essenziali per la produzione di auto moderne, sempre più ricche di sistemi elettronici. Gli elettroconduttori derivano principalmente da materie prime estratte dal terreno, le produzioni sono detenute in gran parte dai paesi asiatici come Cina e Corea. Il continuo aumento della richiesta, durante la pandemia legata alla scarsità di materie prime ha causato un forte blocco della produzione, aumentando i prezzi dei chip.
Andiamo a vedere nel dettaglio le case produttrici europee. Con 165.866 immatricolazioni, il gruppo Stellantis perde il 31,5%. Tutti i marchi sono in segno meno: -30,5% per la Peugeot, -32,2% per la Fiat, -30,5% per la Opel/Vauxhall, -32,5% per la Citroën, -36% per la Jeep, -35,9% per la Lancia, -45,6% per l’Alfa Romeo, -7,3% per la Maserati.
Andamento fortemente negativo anche per i costruttori automobilistici tedeschi: il gruppo Volkswagen, con 165.398 immatricolazioni, perde il 41,9% e il primo posto della classifica. Il marchio omonimo cala del 40,2%, la Skoda del 49,3%, l’Audi del 45,8%, la Seat del 38,8% e il polo composto da Bentley, Lamborghini e Bugatti del 4,5%, mentre si salva la Porsche con un +13,4%. In forte contrazione risulta anche Daimler: le registrazioni, pari a 52.022, scendono del 34,3%, con la Mercedes-Benz in discesa del 36,3% e la Smart in crescita del 4,9%. Il gruppo BMW, con 60.644 veicoli immatricolati, registra una contrazione del 22,1%: il marchio dell’Elica perde il 21,2% e la Mini il 25,2%.
In questo clima fortemente negativo per la vendita di auto nuove, il mercato delle auto usate è in grande crescita.
La scarsa reperibilità di auto nuove sta incentivando molte persone a valutare il mercato dell’usato. Mercato che, oltretutto, potrebbe ricevere un’ulteriore spinta dall’entrata in vigore degli incentivi per l’acquisto di auto usate euro 6. L’istituzione del bonus per gli ero 6 potrebbe contribuire al rinnovo del parco circolante italiano, che al momento rimane il più vecchio d’Europa. Ad oggi acquistare un’auto usata si rivela essere la scelta più conveniente: non ci sono tempi di attesa essendo vetture in pronta consegna e il prezzo rispetto ad un’auto nuova è decisamente inferiore.
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