La più grande novità sulle spese fiscali, che sta facendo tanto discutere, riguarda il bollo auto. Il nostro presidente del consiglio, Matteo Renzi, ha avuto la pensata di proporre un’abolizione del bollo auto, associando questa possibilità alle prossime elezioni. Del resto, questa spesa è sempre risultata fastidiosa per le tasche degli italiani e, con la necessità di riguadagnare consensi generali, il Governo non poteva che uscirsene in questo modo. Anche ammesso che non si tratti dell’ennesima proposta campata in aria, i soldi che verranno risparmiati ai cittadini dovranno essere recuperati in qualche modo per far quadrare il bilancio e noi abbiamo già un sospetto poco rassicurante.
Addio bollo auto, ma le spese restano
Tra le novità 2017 del bollo auto la più importante è, sicuramente, quella riguardante la sua completa abolizione. “Completa” si fa per dire e tra poco vedremo nei dettagli perché. Intanto, la proposta lanciata dal Presidente del Consiglio ha già illuso molti italiani, che vedono in questa spesa una delle principali cause di difficoltà economica. Non c’è dubbio che l’abolizione del bollo auto porterebbe enormi vantaggi ai cittadini e questo i partiti lo sanno bene, perché quello di Renzi non è l’unico ad aver fatto la stessa proposta nel corso degli anni. Ma tale è sempre rimasta e, anche stavolta, potrebbe trattarsi dell’ennesima trovata per guadagnare consensi a discapito dei cittadini.
Ma, dopotutto, c’è chi lo preferirebbe e come dargli torto. Sappiamo che il bilancio italiano non è messo così bene da potersi permettere un taglio di una simile portata e, allora, come è possibile che venga fatta una simile proposta senza chiedere nulla in cambio? Infatti non lo è e sembra che il Governo abbia già pensato alla soluzione. Se i cittadini potranno tirare un sospiro di sollievo dall’abolizione del bollo auto, non faranno altrettanto quando assisteranno a un drastico aumento del prezzo del carburante di 15 centesimi al litro.
Questo trasferimento di spese avrebbe la principale finalità di combattere l’evasione fiscale. Infatti, sono numerosi gli italiani a non pagare il bollo regolarmente, nonostante le severe sanzioni. Ricordiamo che, per due settimane di ritardo, il risarcimento equivale a un aumento dello 0,1% per ognuno dei giorni mancati, a partire dal 15esimo fino ai trenta giorni successivi equivale a un decimo, nei successivi trenta giorni a 1,67%, e, invece, una volta superati anche i 90 giorni, la sanzione sarà del 3,75%. Dopo un anno si passa alla multa e l’ultima azione da parte di Equitalia riguarda il pignoramento di conto corrente, di un quinto di stipendio o pensione oppure dei beni mobili.
Nonostante le conseguenze siano drastiche, l’evasione fiscale continua a essere ben presente nel nostro Paese, anche se cercare di risolverla con l’abolizione del bollo auto non è, forse, la scelta più appropriata. Infatti, se a esserne felici saranno i cittadini che utilizzano raramente l’automobile, chi ne fa un uso frequente, magari per lavoro, senza considerare i pendolari, potrebbe non essere così d’accordo con questa scelta. Tutto questo a patto che la proposta venga realizzata, evitando di rimanere una delle tante fatte dai diversi governi che si sono susseguiti nell’arco degli anni.